Ipoclorito di Sodio

Ipoclorito di sodio o candeggina 16%

L’Ipoclorito di Sodio è il sale di sodio dell’acido ipocloroso, comunemente conosciuto sotto il nome di candeggina o varichina. Generalmente viene venduto diluito in soluzione acquosa (fino al 25% per via della sua instabilità). Oltre che essere impiegato come disinfettante e sbiancante, trova impiego come sporicida, fungicida e virucida. Commercialmente si trova una soluzione di Ipoclorito di Sodio sotto il nome di Amuchina.

Formati Disponibili

  • Fusto da 30 kg

  • Cisterna da 1000 lt

Ipoclorito di Sodio

Cosa è l’Ipoclorito di Sodio?

L’ipoclorito di sodio, noto anche con la denominazione di ossoclorato di sodio, è il sale di sodio dell’acido ipocloroso avente formula chimica NaClO.

È un composto che viene usato spesso per facilitare la depurazione dell’acqua, soprattutto in ambito industriale e domestico.

In base alla sua concentrazione in soluzione acquosa, dall’1 al 25%, e ai suoi effetti sbiancanti e disinfettanti, può assumere diverse denominazioni di uso comune:

  • Candeggina
  • Varichina
  • Amuchina
  • Sale ossigenato

Caratteristiche e proprietà dell’Ipoclorito di Sodio

L’ipoclorito di sodio è una soluzione acquosa dal colore giallo paglierino con un odore caratteristico abbastanza pungente e facilmente riconoscibile.

Nella sua forma pura risulta essere un sale pentaidrato particolarmente instabile capace di fondere a 18°C e di decomporsi a temperature superiori di 35°C anche in modo abbastanza violento.

La sua temperatura di ebollizione è di 101°C e ha una densità di 1,083 g/cm3.

Proprio perché risulta molto instabile viene solitamente venduto in soluzione acquosa, a concentrazioni inferiori al 25%.

Il composto può essere ottenuto sia per procedimento chimico che industriale:

  • Chimicamente viene ottenuto dall’idrossido di sodio, comunemente conosciuto come soda caustica, e quasi del tutto neutralizzato da un acido debole in modo da poter attribuire alla soluzione finale un pH alcalino.
  • Industrialmente, invece, si ricava dal gorgogliamento del cloro gassoso nell’idrossido di sodio.

È necessario tenere in considerazione, soprattutto per le fasi di trasporto e stoccaggio dell’ipoclorito di sodio, le sue caratteristiche di forte instabilità, in quanto il composto tende a riscaldarsi e dissolversi anche a contatto con luce solare, acidi, gas tossici e alcuni metalli; e la sua capacità di essere un forte agente ossidante in grado di reagire con composti e riduttori infiammabili.

Utilizzo e campi d’impiego dell’Ipoclorito di Sodio

L’ipoclorito di sodio viene commercializzato in soluzione acquosa a concentrazioni inferiori al 25%, in quanto abbiamo visto che nella sua forma pura è molto instabile e pericoloso. In base alla concentrazione, può essere impiegato in diversi campi grazie alle sue caratteristiche disinfettanti e sbiancanti, ad esempio:

Uso Domestico

In ambito casalingo l’azione ossidante del composto viene spesso impiegata come disinfettante e sbiancante ma anche per contrastare la comparsa di funghi e virus. È importante sapere che con alcune sostanze che presentano acidi, l’ipoclorito di sodio risulta incompatibile e, a causa della presenza di sale può risultare corrosivo su alcune superfici metalliche. Si trova generalmente sotto la forma di candeggina o amuchina.

Settore Medico

In ambito medico può essere utilizzato per disinfettare apparecchi utili all’emodialisi e la cute lesa favorendo i processi di medicazione a seguito di lesioni di vario genere come piaghe e ustioni.

Settore Chimico

Nella chimica organica viene impiegato come agente ossidante (ossidazione di Jacobsen).

Agricoltura

Si tratta di un prodotto di servizio e non diretto nutrimento poiché in campo agricolo l’ipoclorito di sodio viene impiegato per l’igienizzazione e la protezione delle piante da funghi, batteri e virus.

Usi Industriali

Diversi settori industriali fanno uso di questo prodotto. Troviamo l’industria della carta dove viene usato per garantire un elevato grado di sbiancamento del prodotto finale, ma anche nella produzione di vetro e di prodotti sintetici. L’industria tessile invece viene usato per la sua azione sbiancante che permette di candeggiare i tessuti.

Settore Idrico / Piscine

L’azione disinfettante dell’ipoclorito di sodio permette di ridurre i cattivi odori causati dalle acque reflue.

Nelle piscine invece, essendo prodotto dalla reazione dell’idrossido di sodio con cloro gassoso, in acqua tende a formare il cosiddetto cloro attivo e, per questo motivo, l’ipoclorito di sodio viene impiegato nelle vasche delle piscine per favorire la disinfezione e l’ossidazione dell’acqua al loro interno, inoltre risulta efficace contro i batteri di Legionella in quanto ne contrasta la moltiplicazione.

Curiosità sull’Ipoclorito di Sodio

  • Data la sua corrosività, l’ipoclorito di sodio, deve essere sempre maneggiato con cautela e con appositi dispositivi di sicurezza come guanti di gomma.
  • Nel 1785 furono sviluppati agenti di candeggiamento basati sull’ipoclorito di sodio presso l’azienda francese Javel che chiamò il prodotto “liquore di Javel”.
  • L’ipoclorito di sodio è conosciuto in Italia con varie denominazioni regionali:
    • Nel nord Italia è conosciuto con i termini “nettorina” (Emilia-Romagna) e “Conegrina” (Piemonte e Lombardia);
    • In Toscana viene chiamato “acquetta”;
    • Nel sud Italia è conosciuta anche come “neveina”.
  • In soluzione allo 0,05% l’ipoclorito di sodio è idoneo solo per uso esterno, per questo motivo non deve essere ingerito.
  • Nonostante l’ipoclorito di sodio ad uso topico sia abbastanza tollerato dai pazienti potrebbe causare effetti collaterali come irritazione, bruciore cutaneo e reazioni allergiche.
  • L’ipoclorito di sodio, essendo una base chimica, spesso viene impropriamente confuso con la lisciva (soda caustica) che risulta essere molto corrosiva.
  • Si raccomanda di non miscelare l’ipoclorito di sodio con i detergenti per evitare reazioni indesiderate.